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Piano di settore per la mobilità scolastica

Con la pubblicazione del D.M. 23 agosto 2022 in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.239 del 12-10-2022), è entrato pienamente in vigore il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC). Il Piano contiene una serie di elementi interessanti e di rimandi a successive azioni, tra le quali la redazione, di concerto tra il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e il Ministero dell’Istruzione, di un piano di settore per la mobilità scolastica finalizzato alla educazione e sensibilizzazione della mobilità attiva a partire dai percorsi casa-scuola.

Un piano tutto da costruire, visto che lo stesso PGMC non fornisce molti elementi utili per la redazione dello stesso. Nel Piano Generale si rileva che, gli spazi dedicati ai percorsi casa-scuola e le aree davanti alla scuola, non sono assolutamente a misura di pedoni e ciclisti e che è necessario adottare il divieto di circolazione e sosta delle auto nelle aree in prossimità degli accessi agli istituti scolastici negli orari di entrata e uscita, affinché gli studenti possano raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta, anche con l’applicazione delle “zone scolastiche“, introdotte nel codice della strada dall’art. 49 del D.L. 76/2020.

Ricordiamo che le zone scolastiche sono definite come “zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine”. Nelle zone scolastiche, in particolare, “può essere limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definiti con ordinanza del sindaco”.

Inoltre, tra gli Obiettivi Specifici per le politiche di incentivazione della mobilità ciclistica urbana, troviamo:

  • aumentare il numero di studenti (scuole superiori e universitarie) che utilizzano la bicicletta negli spostamenti casa-studio e incrementare sistemi di mobilità attiva (bicibus e pedibus), anche sostitutivi o complementari del sistema di trasporto con bus scolastici, per gli studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado negli spostamenti casa/scuola.

Nel PGMC c’è poi un intero paragrafo (pag. 74) relativo alle Azioni per la mobilità scolastica sostenibile, sia per orientare verso la mobilità attiva gli spostamenti sistematici degli degli Enti Locali che per favorire la mobilità scolastica sostenibile. Tra questi:

  • effettiva nomina dei mobility manager scolastici, e approvazione dei piani di spostamento casa-scuola, relativamente agli spostamenti sia degli alunni sia del personale;
  • istituzione diffusa di zone e strade scolastiche, escludendo la circolazione e sosta veicolare almeno negli orari di entrata e uscita degli studenti, a tutela della loro incolumità e salute;
  • interventi infrastrutturali prioritari di messa in sicurezza, potenziamento della segnaletica e miglioramento dell’accessibilità dei percorsi e attraversamenti pedonali e ciclabili lungo gli itinerari che conducono alle scuole;
  • bicibus e piedibus, quali servizi pubblici di trasporto collettivo, nonchè strumenti di crescita dell’autonomia e della conoscenza del territorio dal punto di vista educativo;
  • destinazione degli spazi pertinenziali all’aperto (cortili e simili) degli edifici scolastici a funzioni primarie di socialità, gioco e outdoor education, evitando che siano invece adibiti a parcheggi di veicoli a motore;
  • installazione di rastrelliere per la sosta sicura delle biciclette, del personale scolastico, degli allievi e dei loro accompagnatori negli spazi pertinenziali degli edifici scolastici.

Tutti elementi da inserire nel futuro piano di settore della mobilità scolastica. Peccato che la figura del mobility manager scolastico, molto dibattuta e poco accettata negli ambienti scolastici, sindacati compresi, sia state recentemente depotenziata con il D.L. 68/2022, eliminando l’obbligo della redazione del Piano degli Spostamenti Casa-Scuola, mantenendo una funzione solo educativa (che, comunque, sarebbe già qualcosa) senza, però, chiarire l’inserimento di tale ruolo all’interno della struttura scolastica.

Nel frattempo è utile ricordare che ogni anno, nel nostro Paese, 40 bambini vengono investiti e uccisi e che dal 2014 a oggi sono 270 i bambini morti a causa della violenza stradale.

Una strage che può, e deve, essere evitata.